Lunedì 4 ottobre l’alluvione ha colpito la città di Genova, in particolare il Ponente e la Valpolcevera.
Gli eventi meteorologici straordinari possono capitare. L’allerta 1 era stata annunciata, ma probabilmente la situazione è sfuggita di mano e tale allerta di fatto è risultata ben superiore. Altre volte è successo che fosse stata prevista l’allerta 1, ma con ciò non si era ancora verificato una alluvione. E’ andata fin bene che non ci siano stati morti anche se ad oggi risulta un disperso.
Le piogge sono state intense e i danni sono stati pesanti sopratutto a Sestri Ponente dove la delegazione è stata sommersa dall’acqua. Vasti allagamenti e straripamenti dei torrenti si sono verificati a Sampierdarena, Certosa, Fegino, Geminiano e San Quirico e qua e là piccoli smottamenti che in alcuni casi hanno portato all’evacuazione di alcuni cittadini dalle proprie case, come sulle alture di Sestri P.
I danni provocati dal maltempo sono stati anche ampiamente agevolati dall’incuria e dalla mancata manutenzione.
A fine estate il gruppo UDC in Municipio ha presentato un’interpellanza e un’interrogazione, da discutere proprio lunedì 4 ottobre in consiglio (poi causa maltempo annullato) in merito alla pulizia del torrente Polcevera e del Geminiano perché durante l’estate era evidente la vegetazione nei letti dei torrenti che avrebbero ostruito le acque. A metà settembre le forti piogge aveva già portato all’allagamento del rio Fegino con conseguenti danni, il 4 ottobre la devastazione. Fortunatamente lunedì ha piovuto solo circa 7 ore, ma se avesse continuato sarebbe stato una tragedia pari a quella dell’alluvione del ’70.
Diversi sono le cause degli straripamenti dei torrenti: la mancata pulizia degli alvei, da fare non solo a valle, ma anche a monte; il conseguente costruire vicino ai fiumi e la loro copertura con cemento e asfalto; l’incuria anche di noi cittadini. Se le acque non trovano i loro sfoghi naturali, se li creano e diventa inevitabile che le strade diventino dei fiumi, copri qua, copri là, l’acqua deve poter scorrere! Una delle cause dello straripamento del Torrente Chiaravagna non sono solo le costruzioni a tappo sovrastanti, ma anche il fatto che il letto del fiume, invece di essere stato allargato a valle, è stato stretto. Basta vedere la differenza a pochi metri tra via Gaggero e Via Giotto.
Preferirei fare qualche manifestazione culturale o di svago in meno, come la Notte Bianca, per impiegare le risorse del bilancio che sono svincolabili per stornarle alle manutenzione e pulizia di strade, pozzetti e messa sicurezza dei fiumi. Non vuole essere demagogia, ma da cittadino preferirei avere salva la vita, i miei affetti personali e i miei investimenti e farmi qualche giro in meno nella Via XX settembre pedonalizzata.
La sobrietà e la cure delle piccole cose passa anche dalla cura dell’ambiente circostante.
Per concludere, i gruppi di minoranza del Municipio Valpolcevera UdC, PdL e Lega Nord hanno presentato una richiesta di Consiglio straordinario sull’alluvione verificatasi nel nostro territorio.
Via allego anche il comunicato stampa dove si stigmatizza il Sindaco che avrebbe potuto far visita, non solo a Fegino e al Lago Figoi, ma anche nel resto del Municipio dove allagamenti ai commercianti e alle abitazioni private sono stati altrettanto gravi.
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