Esprimo la mia piena solidarietà a direttore di Avvenire, Dino Boffo, per la polpetta avvelenata che gli è stata rivolta del nuovo direttore de Il Giornale, Feltri.
Se questo è l’inizio del nuovo corso, è il peggiore. Ho sempre considerato Il Giornale, quotidiano all’interno del centrodestra, pluralista, dando sempre spazio a tutte le opinioni di tale orientamento, dai liberali, socialisti fino ai cattolici. Quella di oggi è stata un occasione persa, spero che il direttore si ravvedi, ma mi sembra difficile: basta considerare l’impronta lasciata su Libero.
Avvenire, quotidiano dei cattolici, è sempre stato sempre equilibrato e i suoi richiami sono sempre stati rivolti a tutti i partiti politici, di ogni orientamento da destra a sinistra, passando per il centro. Oggi il richiamo a Berlusconi, ieri a Sircana e Mele, dunque non si può accusare un quotidiano, come quello della CEI, politicamente scorretto, anzi è sempre stato sopra le parti.
Probabilmente questo è il conto che Boffo deve pagare per i richiami che Avvenire ha rivolto al Premier, ma fortunatamente l’Editore del giornale non sembra condividere l’impostazione del suo direttore che è stato subito smentito.
Se non sbaglio è lo stesso Berlusconi che richiama al rispetto della privacy; bene, questo principio va osservato, sempre e non a giorni alterni.
La bellezza della Chiesa, dei suoi laici e dei religiosi, sta nel fatto di non essere etichettabile politicamente! La Verità va sempre detta, anche a costo di non essere compresi e denigrati!
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