Chi ha vinto queste elezioni?

 

Hanno vinto quasi tutti.
Il Movimento 5 stelle si intasca una vittoria sul referendum confermativo della riforma del taglio dei parlamentari.
Il centro destra strappa il governo della Regione Marche e conferma i Governatori uscenti con la Liguria e il Veneto.
Il centro sinistra conferma la Toscana, la Campania e la Puglia.
Nel dettaglio, La Lega di Salvini frena la sua corsa e non sfonda laddove scommette la propria vittoria in Regioni storicamente rosse (prima l’Emilia Romagna e ora la Toscana). Se sul tema degli immigrati è attrattiva al livello nazionale, sulle proposte sul territorio non offre candidati convincenti.
Fratelli di Italia cresce e attrae i delusi moderati di provenienza Forza Italia ma soprattutto quelli della Lega.
Forza Italia, debole del suo leader, si è ridotta ad una forza ad una cifra che tuttavia risulta indispensabile per vincere.
Il Movimento 5 Stelle, forte della vittoria del referendum, è inesistente nei territori sia a livello regionale sia a livello comunale ottenendo liste con una cifra. Forse, se avessero perseguito l’alleanza con il PD anche a livello locale, avrebbero avuto delle possibilità di andare al governo. Ottenuti alcuni risultati (Reddito di cittadinanza e il taglio dei parlamentari), mancano di proposte sul territorio.
Il Partito Democratico regge ma non osa. È al Governo nazionale ma pare essere timido e incapace di cavalcare, a sinistra, i temi quali la lotta alla crisi economica e la sicurezza.
Italia Viva di Renzi è inesistente. Laddove il movimento è andato da solo, prende qualche punticino (cfr. in Liguria)  e solo nella terra del suo fondatore è incisiva.
Sostanzialmente è salvo il Governo ed è ridimensionato il rapporto di forza tra le forze del centro destra.
Da una parte è tempo delle riforme parlamentarie serie: tagliare i parlamentari non è sinonimo di qualità. Bisogna riequilibrare la rappresentanza dei deputati a seguito del taglio, tagliare gli stipendi seriamente (dato che è una competenza da Regolamenti parlamentari) e introdurre le preferenze (!) anche per le elezioni dei deputati.
Dall’altra è tempo di smettere di urlare in una campagna elettorale permanente ed iniziare a lavorare assieme. Le risorse dal Recovery Fund siano investite per rilanciare le infrastrutture, il sostegno delle imprenditoria italiana e l’occupazione e la formazione per i giovani. Le risorse ci sono sempre state, siano usate in modo intelligente.

Comincia la discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *