Prima di entrare nel silenzio digitale alla vigilia del voto di domenica 11 giugno, sono necessarie ancora alcune riflessioni su alcuni temi molto sentiti dalla cittadinanza.
Sul capitolo Società Partecipate due osservazioni sono rivolte principalmente ad A.M.T., l’azienda dei trasporti e A.M.I.U..
Su A.M.T. sono evidenti l’anzianità del parco mezzi (età media 10,84 anni, dati al 2013, come riportato dall’Osservatorio nazionale del TPL) con conseguenti criticità durante i viaggio (porte che non si chiudono, mancate accensioni), soprattutto nelle ore di punta con lavoratori e studenti che si spostano; la mancanza di un sistema di bigliettazione elettronico e dei relativi tornelli ai varchi metropolitani per garantire la convalida del biglietto, come accade nelle grandi capitali europee e città italiane; una maggiore integrazione (praticamente quasi inesistente) con il sistema ferroviario cittadino e con i parcheggi delle automobili che garantiscano maggiore mobilità, anche al fine di evitare il calo dei passeggeri che utilizzino i mezzi pubblici (-2,1% di passeggeri trasportati nel 2015).
E’ chiaro che queste criticità, finora non affrontate, hanno prodotto disagi sia sull’utenza sia sui dipendenti A.M.T., in particolare gli autisti, che si trovano a subire le giuste lamentele dei cittadini.
Sul versante A.M.I.U. è scandaloso che, a seguito della chiusura della discarica di Scarpino, si debbano pagare, a spese dei cittadini genovesi, i costi per trasportare e smaltire i rifiuti fuori regione, per la precisione Euro 6.988.000 per il 2014 e Euro 29.017.000 per il 2015 e non stupisce che la raccolta differenziata sia ferma solo al 34,17 % (dati 2015). Ciò significa che finora gli Amministratori del Comune di Genova, capogruppo della Società, non sono stati in grado di dettare dei chiari indirizzi aziendali per evitare questa situazione. E la cittadinanza e i lavoratori continuano a pagare le scelte sbagliate o non prese dalla giunta uscente e da quelle precedenti.
Sul fronte delle attività commerciali si è voluto additare, in particolare, il candidato sindaco Bucci come l’uomo delle catene commerciali a discapito del piccolo commercio di dettaglio che, nell’ultimo decennio, hanno subito l’avvento dei centri commerciali. Vale la pena notare però che proprio sotto l’amministrazione uscente si sono aperte almeno altri due supermercati di una ben nota cooperativa rossa e che nulla è stato fatto per incentivare l’ingresso di nuovi e concorrenziali marchi in città. In tal senso la prossima amministrazione deve, da una parte, incentivare la concorrenza nella grande distribuzione e, dell’altra, creare le condizioni perché i Centri Integrati di Via (C.I.V.) e il commercio al dettaglio in genere siano preservati e incentivati quale presidio di quartiere ascoltando e promuovendo le esigenze dell’Associazioni di categoria. La capacità del buon amministratore è anche quella di essere punto di equilibro e di incontro tra esigenze diverse.
L’ultima riflessione è l’invito alla cittadinanza ad andare a votare.
Nel 2012 si recò a votare solo il 55 % degli aventi diritto, un dato disarmante soprattutto per il fatto che il sindaco è l’istituzione più vicina alla popolazione. Oggi è evidente la disaffezione verso il voto e i cittadini, ancor più del passato, sono distanti dai luoghi della discussione e del confronto reale (a differenza del mondo social), ma ciò non giustifica il non voto. Il non voto non sarebbe giustificato ancor più da parte di chi si lamenta sempre e non si reca alle urne.
Per queste ragioni e quelle già espresse nel precedente commento, sono convinto che bisogna votare il cambiamento, sostenere Amministratori competenti perché Genova merita di avere nuove prospettive di rilancio, di ritornare ad essere una città superba e meravigliosa.
L’11 giugno, dalle ore 7 alle ore 23, invito a votare sindaco di Genova Marco Bucci (barrando con una X il nome), come riportato di seguito nella Scheda Azzurra .
Ricordo altresì le modalità di voto:
SCHEDA AZZURRA (sindaco e consiglio comunale)
- Votare SOLO il sindaco: contrassegnare il nome con una X;
- Votare una delle liste collegate al sindaco: barre con una X il simbolo del partito ed esprimere una preferenza oppure due preferenze (di sesso tra loro diverso, pena la nullità della seconda preferenza);
- Votare una lista non collegata al sindaco votato con le stesse modalità appena espresse al punto precedente sulle preferenze (si esercita il cosiddetto voto disgiunto).
SCHEDA ROSA (consiglio di Municipio)
- Si può SOLO votare una lista, barrando con una X, ed esprimere una preferenza oppure due preferenze (di sesso tra loro diverso, pena la nullità della seconda preferenza). Non si esprime nessun segno o preferenza per il candidato presidente di Municipio.
#ElezioniGenova2017
FINE DELLA SECONDA PUNTATA (la prossima dopo il primo turno elettorale)
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