Un anno difficile si è chiuso per Genova. Il crollo del ponte Morandi è stata un ferita indelebile per la città, non solo per il crollo del ponte in sé, quanto e soprattutto per i 43 morti e il dolore dei familiari che porteranno nel cuore.
In questa tragedia sono emersi alcuni aspetti:
- Genova ha reagito immediatamente e il Sindaco ha rappresentato fin da subito l’umore della città: nonostante il dolore, la città va avanti sotto il profilo sociale ed economico;
- Genova è stata e sarà al centro dei riflettori nazionali e internazionali dal momento che il Ponte da costruire rappresenta un arteria fondamentale per la mobilità delle persone e delle merci;
- Genova deve sfruttare questa, ahimè, non voluta triste occasione per consolidare l’area economica produttiva e attrare le migliori imprese e competenze per risollevarsi.
In questo anno e mezzo di ciclo amministrativo va preso atto che l’atteggiamento di guardare alle buone pratiche delle più importanti città internazionali sulla vivibilità della città ha portato una ventata di novità: i numerosi viaggi all’estero del Sindaco con i diversi distretti industriali, l’avere costituito gli ambasciatori di Genova nel mondo e il rivendicare un certo orgoglio genovese, sotto il glorioso vessillo della croce di San Giorgio, hanno rimotivato l’essere cittadini di Genova e messo in luce le bellezze di questa città.
Se questa prima fase è stata importante per far conoscere nel mondo Genova e anche per capire quali sono le criticità che ha, ora è necessario, sullo sfondo della ricostruzione del nuovo Ponte nel corso del 2019, prendersi cura della città nei suoi risvolti quotidiani.
Sui trasporti pubblici alcuni passi avanti sono stati fatti perché è stata finalmente capito, ad esempio, il valore della Metropolitana con il suo potenziamento e un maggiore incisività nei controlli dei biglietti sui mezzi, tuttavia rimangono i limiti di un parco mezzi trovo vecchio ed inquinante e di una scarsa incentivazione dei mezzi pubblici, affollati e rumorosi.
Sui servizi ambientali, con i problemi di gestione causati dal crollo del Ponte, rimangono troppe criticità. Nonostante la promessa mantenuta per il 2018 del non aumento della TARI, la gestione dei rifiuti e la raccolta differenziata hanno troppi limiti: da una parte l’azienda municipalizzata non spinge per una raccolta differenziata più incisiva, dall’altra manca un’educazione civica da parte dei Genovesi che non capiscono il valore della spazzatura differenziata e riciclata per la tutela dell’ambiente (troppo spesso nei cassonetti dell’umido si trova qualsiasi rifiuto e questo atteggiamento meriterebbe di essere sanzionato con l’aumento della TARI nel corso del 2019 con conseguente DIVIETO di qualsiasi tipo di MUGUGNO!).
Al livello più generale, le vertenze ILVA e Banca CARIGE su tutte sono lo specchio delle difficoltà da affrontare e della necessità per la città di fare squadra con una voce unica.
Altresì in questi ultimi 10 anni Genova è stata isolata sotto il profilo dei trasporti e delle idee. Il crollo del Ponte ha dato un colpo alla ripresa che la città stava iniziando ad intraprendere per risollevarsi e ricollegarsi con il mondo.
L’augurio per il nuovo anno che è appena iniziato è un invito alle istituzioni, alle imprese, ai cittadini perché sappiano far amare Genova e sappiano cogliere le occasioni per aprirsi al mondo: senza rinascita la città non andrà molto lontano, ma soprattutto con i giovani e idee nuove, Genova può tornare ad essere porta per il mondo, accogliente e grande!
Buon 2019
Comincia la discussione