La campagna elettorale per le prossime elezioni amministrative a Genova è iniziata e i principali schieramenti si sono delineati. Genova deve meritare degli amministratori locali per farla ritornare superba e deve cogliere quelle opportunità per tornare a crescere. Se fino a metà degli anni Novanta era la grande industria di Stato, cd parastatale, a renderla ancora vivibile sotto il profilo occupazionale, in questo ultimo decennio Genova è un città nel pieno della crisi, alla ricerca di una nuova identità.
Troppe opportunità sia a livello locale sia a livello nazionale non sono state colte per dare un nuovo volto alla città e lo stesso establishment che ha governato in questi ultimi 10/15 anni la città non ha contribuito in maniera positiva a farla crescere, anzi si è fossilizzato su una visione politica ancorata a schemi industriali non più competitivi senza permettere alla città di migliorare.
Genova deve puntare su nuove sfide.
Mai come in questi ultimi anni, la città sembra aver assunto una vera vocazione turistica. Non ricordo mai tanti turisti da ogni parte d’Europa e del mondo convergere per le strade del centro. Qualche passo avanti è stato fatto da questa ultima amministrazione insieme agli operatori commerciali nel rendere Genova più appetibile sotto il profilo dell’offerta. Altresì a ciò, si deve aggiungere la spinta della nuova giunta di centrodestra alla guida della Regione Liguria: finalmente sembra che la Liguria e Genova abbiano acquisito un nuovo volto sotto il profilo dell’immagine. Veicolare il giusto messaggio ha permesso di fare del turismo uno dei pilastri di questa città, ma non basterà puntare solo sul centro cittadino e si dovrà guardare alle potenzialità che tutta la città offre.
Tra le tante offerte, Genova gode di una cinta muraria e di un sistema di fortificazioni che possono far invidia alla Muraglia cinese e ai castelli della Loira. L’Agenzia del Demonio principalmente possiede queste costruzioni e la nuova amministrazione deve agire perché possa ampliare, in accordo con gli operatori economici, l’offerta turistica fuori dal centro storico. Percorsi dedicati, navette bus e ristorazione tipica possono essere un mix accattivante per godere Genova anche dall’alto, con un panorama che spazia da Nervi a Voltri, tra il Monte di Portofino e Capo Noli, tra la Corsica e l’Appenino ligure.
I giovani possono e devono trovare nel turismo, come guide e accompagnatori, opportunità di lavoro; devono pensare che Genova sia una madre e non una matrigna che li lascia fuggire dopo gli studi superiori ed universitari.
L’industria legata all’high tech deve essere il secondo pilastro della crescita di questa città. Nel cuore del Valpolcevera è ospitato l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e deve essere il volano locale e nazionale della ricerca e della scienza applicata. La prossima amministrazione comunale deve dare tutte le garanzie perché possa crescere e pungolare il governo nazionale perché continui a sostenere ogni progetto di miglioramento.
In collegamento all’IIT, il Polo degli Erzelli, nel Ponente Genovese, deve diventare polo di attrazione di nuove imprese e start up.
Ma perché ciò avvenga bisogna anche che le nuove infrastrutture possano essere costruite e quelle esistenti possano essere potenziate. Premesso che la legalità e la trasparenza nelle procedure di appalto e costruzione delle opere devono essere sempre al centro per garantire strutture solide e tutelare le imprese e l’occupazione, Genova deve avere dei collegamenti rapidi con il Nord Italia e con l’ Europa e il Terzo Valico ferroviario va concluso il più rapidamente possibile. Roma deve essere più facilmente raggiungibile anche con il treno e la scelta della Giunta Regionale di avere introdotto il nuovo collegamento più rapido con il Freccia Argento sembra essere un buon passo per accorciare le distanze e rendere Genova meno lontana.
Bisogna che l’Aeroporto sia collegato con i principali hub nazionali perché sia veramente strategico e competitivo; sia collegato con la città non solo con il bus navetta ma anche con una linea ferroviaria ad hoc, come succede a Roma con il Leonardo Express e a Pisa, per citare alcuni casi.
Gli Appennini liguri non devono chiudere la città in se stessa e la mobilità deve essere al centro della prossima campagna elettorale.
Questi sono solo alcuni temi che vanno affrontati perché il turismo, l’industria high tech e le infrastrutture possano essere i pilastri per rendere Genova città più vicina al mondo, dove vivere e lavorare. Questi accorgimenti possono fare sì che la città si ripopoli, blocchi la sua caduta libera verso una denatalità sempre più impressionante e torni a diventare più accogliente.
E quali sono gli schieramenti in corsa alla guida della città?
La sinistra si presenta divisa, come alle ultime elezioni regionali. Da una parte si presenta il Partito democratico guidato da un candidato sindaco non tesserato come Gianni Crivello e dall’altra quell’area di sinistra guidata dagli ex fuori usciti del Movimento 5 Stelle, da Rifondazione Comunista e da quella miriade di partiti e partitini di sinistra, Verdi guidati dall’ex pentastellato Paolo Putti.
Il Partito Democratico, ex Democratici di Sinistra, ha guidato a lungo questa città e se ora Genova fatica a trovare una nuova identità, ciò è anche dovuto ad una classe politica autoreferenziale che ha preferito agire come si è sempre fatto, invece di affrontare le nuove sfide.
L’altra sinistra è troppo ancorata a pregiudizi ideologici, pronti ad opporsi alle nuove opportunità di crescita che provengono anche dagli investimenti dei privati.
L’area politica che ruota al Movimento 5 Stelle è anch’essa divisa. Le ultime diatribe tra Marika Cassimatis e Luca Pirondini stanno dimostrando l’immaturità e la precarietà del movimento. Se non si è capaci di guidare il processo che porti alla scelta di un unico candidato sindaco, come si può affidare la guida della città?
Queste divisioni possono giovare al centro destra, finalmente unito e che deve credere di vincere questa sfida. L’unità politica e la necessaria capacità di guardare ai bisogni della città, dal centro alle periferie, possono guidare alla vittoria. Il candidato sindaco Marco Bucci, manager, che ha scelto questa sfida, può far tornare Genova superba. Il vento può cambiare anche a livello comunale, bisogna voltare pagina.
Amo Genova e, dopo due anni di lavoro fuori Regione, sono tornare a vivere e a lavorare nella mia città. Vorrei che questo desiderio si realizzasse: Genova torni ad accogliere i suoi giovani fuori dalla propria terra e vedremo chi il prossimo 11 giugno saprà cogliere la sfida.
DIARIO ELETTORALE del 27/04/2017
Il candidato Sindaco Marco Bucci ha fatto un primo tour in Valpolcevera, in particolare ha salutato i Vigili del Fuoco, importante presidio in Vallata, e ha incontrato alcuni negozianti e cittadini tra le strade del quartiere di Bolzaneto. L’ascolto e la presenza sul territorio deve continuare.
#ElezioniGenova2017 – FINE DELLA PRIMA PUNTATA
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