Nota di lettura
Chiunque avesse piacere di conoscere il resoconto completo dell’Assemblea pubblica, faccia richiesta presso il Municipio V Valpolcevera dei verbali.
Mercoledì 22 febbraio 2012 si è tenuta l’assemblea monotematica su “Locali e sale scommesse in Valpolcevera”. Un pomeriggio gremito di gente, tema che la cittadinanza percepisce come prioritario di una soluzione.
La seduta sì è aperta con l’intervento del Presidente del Municipio, facendo una rapida ricognizione della situazione della Valpolcevera e concludendo con la necessità di dare un segnale forte: da una parte inviando una relazione dell’incontro ai vertici istituzionali del nostro Paese e ai parlamentari italiani, dall’altra costituendo un gruppo di monitoraggio a livello municipale perché sia controllata la situazione sul territorio.
A seguire la Dott.ssa Prea, dirigente della Questura di Genova, ha fatto una distinzione tra Videolottery, quelle usate nei locali ad uso esclusivo per il gioco d’azzardo, e le Newslot, quelle presenti negli esercizi pubblici (tabacchini, bar, ristoranti, edicole, ecc). In merito alle Videolottery nel Comune di Genova sono state rilasciati 59 permessi, di cui 3 in Valpolcevera. Un altro se ne aggiunge con l’apertura della sala in via Vezzani, davanti alla scuola in Piazza Pallavicini a Rivarolo. Ha evidenziato come la Questura possa procedere solo a controlli, ma non bloccare l’apertura perché la legge consente le aperture senza limiti e solo la legge può porre dei limiti; in tal senso il Trentino Alto Adige, regione a Statuto speciale, avendo una potestà specifica, ha limitato l’apertura delle sale da gioco d’azzardo.
Il Dottor Tinella, direttore del Commercio del Comune ha evidenziato che al Comune spetta solo la valutazione sotto i profili di Piano urbanistico e sanitario. Tuttavia è mancato, come richiesto dal pubblico, capire quanto la Polizia Municipale vigili sulla sicurezza e alle frequentazioni dei luoghi in cui sorgono le sale scommesse.
Da diversi interventi, quello di un dirigente scolastico e di due insegnati è emersa la necessità di fare prevenzione e sensibilizzazione nelle scuole con progetti ad hoc sul ruolo del gioco per i ragazzi e i genitori, spesso vittime, della tentazione del gioco. Il ragionamento è proseguito con il mancato riconoscimento dello ludopatie, da “malati dell’azzardo”, non essendo ancora chiare le conseguenze per un gioco compulsivo. Tuttavia, aggiungo io, alcune considerazioni potrebbero essere già fatte e il pensiero va alla Fondazione Anti-usura, Santa Maria del soccorso, una onlus che opera presso la Diocesi di Genova e che ha già affrontato casi di persone che si sono fatti prestare soldi in maniera illegale per continuare a giocare e ora chiedono un aiuto per uscire da questo “tunnel”.
Il presidente della Rivarolese ha sottolineato che la FICG con una circolare ha permesso l’uso delle Newslot presso i circoli sportivi, ma le società sportive genovesi hanno declinato l’invito di mettere presso i propri locali le macchinette, facendo invece una scelta etica perché i luoghi dello sport continuino ad essere luoghi di crescita e non di devastazione morale.
A livello comunale è in corso di approvazione una delibera di Consiglio per l’istituzione di una Consulta composta da politici e da tecnici di categoria (commercianti, società sportive, associazioni, ecc) perché sia monitorato il fenomeno e verificate le sue ricadute sociali al fine di avanzare delle proposte che frenino il problema, anche a livello di ANCI, l’associazione nazionale dei comuni.
La signora sindaco Vincenzi ha invitato a non scoraggiarsi e a prendere atto delle iniziative del Comune come quella della Consulta e ha invitato la cittadinanza ad avviare una raccolta di firme per una proposta di legge di iniziativa popolare.
L’intento è stato nobile, ma il come farlo non è altrettanto semplice perché presentare una legge di iniziativa popolare ai sensi della Costituzione, articolo 71, richiede competenze e supporto per scrivere una legge, avendo anche cognizione della normativa attuale da abrogare.
Nel mio breve intervento, nel riprendere alcuni pensieri già espressi presso il questo sito il 18 dicembre 2012, ho aggiunto che il fatto di essere stati presenti e così numerosi nell’Assemblea significa che la cittadinanza chiaramente vuole che il Parlamento cambi la normativa in merito, mettendo maggiori paletti. Ho aggiunto come l’Europa non sia di supporto per i cittadini, infatti con una sentenza del 16 febbraio 2012 la Corte di giustizia europea ha tolto per l’Italia qualsiasi limite sulle distanze e sulle aperture delle sale scomesse. Se questa è l’Europa, votata all’economia e alle liberalizzazioni in ogni settore senza cura dell’uomo, non è la mia Europa, non è l’Europa dei fondatori come De Gasperi, Schuman e Adenauer, statisti di calibro che hanno voluto l’Europa unita per l’uomo e per la pace dei popoli, non per l’economia.
Altresì le Regioni possono e devono poter dire la loro in materia di legislazione commerciale e trovare quelle pieghe legislative in cui poter dare degli orientamenti chiari, finanche un ricorso alla Corte Costituzionale contro il Governo per invasione di competenza sulla potestà regionale.
Sicuramente l’Assemblea municipale è stata un segnale che la politica, quella più vicino alla gente, c’è, che il Municipio con i suoi rappresentanti, già da dicembre 2011, ha avvertito come la situazione stesse degenerando perché non vuole “strade del gioco” o “quartieri dell’azzardo”.
Non basta raccogliere firme, serve cambiare la legge nazionale in merito.
Questo è solo l’inizio e il Municipio ha fatto una sua piccola, ma importate parte e non smetterà di “denunciare” il degrado socio-economico che si nasconde dietro la gestione di un gioco d’azzardo senza limiti!
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Una risposta a “Resoconto Assemblea pubblica “sale scomesse””
grazie simone per il prezioso contributo, speravo in tuo post in merito, poichè non sn riuscita ad andare,quindi se la legge non cambia non abbiamo speranza…a chi resta il compito di cambiarla e porre dei limiti serii, al parlamento? e poi al governo per l’eventuale approvazione? impresa ardua…assai ardua… onore ai circoli sportivi che hanno ignorato la proposta di rovinare i loro ambienti “arrendandoli” con macchinette rovina famiglie. la mia ignoranza è immensa…ma una petizione, una raccolta firme non sarebbero di nessun aiuto? ciao simone, grazie ancora.