Troppi avvenimenti mi sono lasciato sfuggire in queste settimane per non dare un opinione sull’elezione di Bersani alla Segreteria nazionale del PD, sulla legge regionale contro l’omofobia, sulla possibilità di depositare il testamento biologico presso l’anagrafe del comune di Genova fino alla sentenza della Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo contro la presenza del crocifisso nei luoghi pubblici, in particolare nelle scuole.
Partendo dal primo tema consto il fallimento della fusione e convivenza dell’anima socialcomunista dei DS con quell’area cattolica-liberale proveniente dalla Margherita. Stimo Pierluigi Bersani, come uomo politico per il suo pragmatismo e la sua concretezza – del resto si è fatto affiancare da Enrico Letta nella vice segreteria, giovane politico, capace soprattutto in temi economici – ma non condivido assolutamente l’impostazione valoriale di un partito che porta avanti battaglie per la difesa, o meglio, per la costituzione di nuovi diritti che non abbiamo bisogno (mi riferisco leggi contro omofobia, RU486, nuove forme di convivenza, ecc). Proprio l’eccesso dei diritti sta portando al nascondimento di quelli che sono i doveri di ogni cittadino e le risposte alle necessità del nostro Paese.
Sulla legge regionale contro l’omofobia che la Liguria ha approvato rimando ad un mio precedente commento su questo sito. Dove sta la necessità di questo diritto? E poi la legge non si riferisce strettamente alla tutela dell’omosessualità, ma anche all’orientamento sessuale in genere che comprende in sé atteggiamenti che danneggiano la società e ledono la dignità della persona (vedi incesto, pedofilia, poligamia, ecc).
Quando hanno approvato la legge, dov’erano i cattolici adulti del PD?
Testamento biologico.
Mi convinco sempre di più che un alleanza con il PD ligure sia sempre più impossibile. Il sindaco di Genova, la signora Vincenzi, ha dato la possibilità di depositare il testamento biologico ai genovesi presso gli uffici comunali. A presentare tale iniziativa l’assessore Paolo Veardo, ex presidente dell’Azione Cattolica diocesana (la stessa associazione a cui appartengo, ahime!). Anche l’assessore apparterrà a quella schiera di cattolici adulti, che si reputano più maturi di quanto la dottrina della Chiesa cattolica possa affermare?
Era così necessario assecondare i desideri di una lobby ideologica quale è l’associazione Luca Coscioni, di chiara appartenenza radicale? In merito al testamento mi domando: la gente preferisce il diritto alla morte o il diritto alla vita? Non mi si risponda che si preferisce il diritto all’autodeterminazione della propria volontà perché ogni libertà senza limiti porta solo a dei danni per sé e alla società. Il governo e la società civile devono riappropriarsi del senso vero dell’assistenza perché se c’è assistenza, c’è vita. Questo è un diritto per cui combattere.
Infine il crocifisso nelle scuole.
Può anche qui una lobby ideologica come l’associazione degli atei e agnostici pretendere di modificare il senso della tradizione di un Paese e pretendere che la croce possa ledere la dignità umana? Conosco atei che pur vivendo circondati da croci, presenti nelle scuole non si sono sentiti offesi e hanno continuato ad essere tali. E se il simbolo della croce offende così tanto, dovremmo sentirci offesi di tutte le croci che sono presenti nella nostra società (dalle bandiere – tra cui quella della Finlandia -, alle pubbliche assistenze, ecc). Arriveremo al punto di bandire le croci al collo delle signore o ai sacerdoti. Ecco perché mi stupisco di certe posizioni dell’Europa, in questo caso della Corte di Strasburgo, organo del Consiglio d’Europa: l’Europa, nata per unire i popoli, porta avanti delle scelte che, invece di unire, divide e allontana i suoi cittadini. Poi ci stupiamo che la partecipazione al voto alle elezioni Europee ha un calo generalizzato ovunque.
Comincia la discussione